Ciao a tutti,
in questo nuovo articolo sul blog parliamo di hennè, e della mia personale esperienza con le erbe tintorie, in particolar modo con il Red Kamala. Premetto che il discorso erbe tintorie è quanto mai soggettivo e variabile da persona a persona, per tanti fattori diversi. Prendete quindi tutto questo come un post di esperienza personale, con la consapevolezza che per chiunque altro la cosa può essere ben diversa.
Da qualche tempo avevo il desiderio di colorarmi i capelli con le erbe tintorie per virare ad un rosso freddo, partendo da una base castana scura con riflessi rossi caldi.
Ho quindi optato, dopo qualche indecisione, sul Red Kamala, una polvere in vendita da Zenstore ricavata dalla pianta Mallotus Philippensis, originaria dell'India.
Zenstore propone questo prodotto in busta sigillata da 100 gr, venduta al prezzo di euro 5,99.
Al suo interno una seconda busta, trasparente, contiene la polvere, che va maneggiata con i guanti e ben lontana da superfici o tessuti che non si desidera macchiare. Allo stesso modo utilizziamo scodelle e qualsiasi altro materiale impiegato che non devono tornare necessariamente come nuove, in quanto è facile che restino macchiate.
Ed ecco la polvere: finissima e coloratissima, di una tonalità rossa talmente accesa da dubitare quasi che si tratti di una polvere vegetale.
L'odore non è particolarmente piacevole, ma nemmeno troppo forte, e si manifesta soprattutto una volta mescolata con acqua.
Sul web si trovano diverse procedure per preparare il Kamala: alcune lo stemperano in acqua calda sul fuoco, fino ad ottenere una sorta di gel, io invece ho preferito seguire le indicazioni del sito, che sconsiglia proprio questo tipo di passaggio.
Ho prelevano quindi una dose di polvere e l'ho unita ad acqua calda, a poco a poco, mescolando bene per evitare la formazione di grumi. E' molto importante infatti evitare che la polvere si accumuli, in quanto in questo caso di formeranno delle palline quasi gelatinose, che non solo non si scioglieranno facilmente successivamente, ma cadranno anche nel momento in cui questo si applica, non legandosi all'intero composto. E' necessaria quindi un po' di pazienza, senza avere fretta.
Dopo aver sciolto il Red Kamala ho lasciato il composto a riposare per qualche ora, facendolo raffreddare lentamente senza coperchio.
Nel frattempo mi sono dedicata alla preparazione dell'altra parte di hennè.
Ho letto infatti che nonostante il Kamala possa essere impiegata anche da sola è consigliabile unirla ad hennè, per toni meno freddi ma più intensi, o Indigo o Katam per una tonalità più scura.
Specifico che non sono un'esperta di hennè (anzi) dunque quello che indico è perchè letto sul sito di Zenstore, in cui potete trovare anche le dosi in percentuali consigliate per ottenere diverse tonalità di rosso.
Nel mio caso ho acquistato dal sito anche l'hennè Jamila, ovvero pura polvere di Lawsonia, senza picramato, anche questo utilizzato per ottenere una tonalità fretta tendente al ciliegia.
L'hennè Jamila è contenuto in una bustina trasparente da 100 grammi, a sua volta venduta in una scatola di cartoncino di piccole dimensioni. Questa è una polvere finissima, per niente polverosa, dal colore indefinito tra verde e marrone chiaro, e dal caratteristico odore erbaceo.
Non essendo troppo pratica di hennè ho preparato questa polvere nello stesso modo del Kamala, in dose uguali a questo, creando quindi un composto al 50% di Lawsonia e Kamala.
Sul web si trovano indicazioni differenti anche riguardanti l'aggiungere sostanze acide al Kamala. Ho evitato, in questo caso, di unire limone a questa polvere, ma ne ho aggiunto una piccola quantità nel composto di Lawsonia. Ho quindi lasciato riposare quest'ultimo composto preparato e dopo circa due ore l'ho riposto nel congelatore. Pare infatti che il congelare e lo scongelare successivamente l'hennè "rompa" le particelle di colore e renda quindi il colore più pieno e freddo.
Il giorno successivo ho fatto scongelare naturalmente l'hennè, e l'ho unito al Kamala, che nel frattempo si era leggermente addensato, creando un composto privo di grumi e mediamente cremoso, sebbene nella foto appaia meno omogeneo, probabilmente a causa di piccole bolle di aria.
Questo è il modo in cui io ho preparato il Kamala, e nelle successive volte ho variato leggermente le dosi di utilizzo, impiegando circa il 70% di Kamala e il 30% di Lawsonia.
Essendo già pratica di erbe ayurvediche non ho avuto grosse difficoltà nella stesura del composto sui capelli, che nel mio caso sono ricci, folti e lunghi fino a circa metà schiena.
Ho lavato i capelli dopo averli pettinati delicatamente e tamponati con un asciugamani ho infilato i guanti e ho iniziato ad applicare il composto, in piccole porzioni di testa per volta aiutandomi con delle mollette (tenendo conto che si possono irrimediabilmente macchiare), e un pennellino da tintura. Prima di fare ciò ho coperto con della pellicola trasparente da cucina la ceramica del lavandino, tolto gli asciugamani di mezzo e usato del burro di karitè per proteggere fronte, orecchie e nuca da tracce accidentali di prodotto, al fine di evitare di macchiare la pelle.
Ho quindi coperto interamente la testa, dalle radici alle punte, e successivamente chiuso tutto con della pellicola trasparente e con un panno legato come un turbante, per mantenere calda la zona.
A questo punto non resta che aspettare: alcune ragazze riesco a tenere la pellicola per tutta la notte, assicurando quindi un buon tempo di posa, io personalmente non gradisco la sensazione e dunque dopo circa quattro ore ho rimosso tutto.
Due piccoli trucchi che io ho trovato utili:
- Per evitare di sporcare i piani di ceramica, legno, o qualsiasi altra superficie anche estesa e quindi difficilmente ricopribile con pellicola, cospargetela di olio, che sia da cucina (suggerisco in questo caso oli economici), o di altra natura, anche siliconici, anche irranciditi e dunque non più utilizzabili in altro modo. L'acqua sporca di tintura rimarrà sopra questo strato di olio e non macchierà la superficie. Non assicuro questo avvenga su tutti i materiali, ma nel mio caso, per la ceramica chiara della doccia, ha funzionato. Non potendo ovviamente ricoprirla con pellicola al momento di sciacquare i capelli ho dato una spruzzata di olio, distribuita con della carta da cucina, e non ho riscontrato problemi con macchie indesiderate. Qualora dovessero rimanere aloni, provvedete subito con della candeggina.
- Per mantenere il tempo di posa in maniera più comoda è possibile usare, al posto di un telo o asciugamano, una berretta o, come ho fatto io improvvisando, una calzamaglia o collant di tessuto non troppo leggero. Basta infilarlo dalla vita sopra alla pellicola, arrotolandosi intorno alla testa le gambe e fissandole con un nodo, o se si preferisce fare subito un nodo e tagliare la parte in eccesso. In questo modo si potranno utilizzare vecchi collant e calze smagliate e vivere più comodamente queste ore, che personalmente non trovo mai troppo piacevoli.
I risultati?
Nel mio caso non sono stati quelli sperati.
I capelli hanno presentato riflessi rossi più evidenti dopo qualche applicazione, non particolarmente accesi e quasi tendenti al caldo, ma la cosa che più mi ha infastidito è stato l'effetto sui miei ricci.
L'hennè infatti è un prodotto dal risultato talmente soggettivo che sui ricci più avere due effetti diversi: o definire il riccio, e col tempo far aumentare il volume e la definizione, o lisciare i capelli, e far perdere quindi la struttura definita dei ricci.
Io, purtroppo, rientro nella seconda casistica. Capelli secchi, quasi sfibrati, poco piacevoli anche al tatto, che anche nei successivi lavaggi non sono mai tornati con un riccio definito e bello come prima.
Dopo l'hennè l'effetto era particolarmente brutto, e mano a mano che questo scaricava nei lavaggi successivi la cosa andava attenuandosi, ma senza mai tornare realmente belli, e migliorando veramente solamente quando ormai era giunto il momento di fare nuovamente l'hennè.
Per questo motivo ho scelto di smettere di farmi l'hennè. Mi è stato giustamente suggerito di provare anche con altre miscele oltre alla polvere, o di aspettare per verificare se la situazione sarebbe cambiata, ma ho preferito interrompere in quanto il colore rosso è una cosa a cui posso rinunciare, ma mi dispiacerebbe invece perdere il mio capello riccio, anche se momentaneamente.
Vi mostro le poche foto che ho, purtroppo non troppo chiare, dei risultati ottenuti:
Dopo la prima applicazione di hennè: riflessi evidenti solo su alcune ciocche. |
La foto centrale ha il colore più acceso di come appariva in realtà, le due laterali invece meno rispetto alla tonalità effettiva. |
Ripeto ancora una volta che questa è solamente la mia personale esperienza, e che dunque può variare da persona a persona. sarei infatti curiosa di conoscere anche i vostri punti di vista, e le vostre esperienze in merito.
Prima di salutarvi vi lascio con due suggerimenti.
- Se desiderate provare l'hennè con un effetto più blando e nutrendo nel frattempo i capelli, potete tentare la via della Sherazade. Si tratta di un impacco riflessante a base di erbe tintorie unite a maschere per capelli o balsami, ottimo per ravvivare il colore dei capelli tra un hennè e l'altro, da tenere in posa per un tempo a propria discrezione (consiglio almeno un'ora, con una percentuale di polveri che si può valutare in base a quanto desiderate che l'impacco sia riflessante, o più nutriente.
- Un'altra idea per ravvivare i riflessi e curare al meglio i capelli con hennè la presenta la nuova azienda Scintilla, di cui sto provando i prodotti e che ho letto sta piacendo molto sul web.
Si tratta di una linea di prodotti pensati per capelli biondi, neri, castani o rosso, a base di erbe tintorie, da considerarsi non come una vera e propria tintura, ma trattamenti riflessanti e utili per il mantenimento del colore. La linea si compone, per ciascun colore, di maschera a base di polveri tintorie, shampoo e siero. Vi lascio una foto dei prodotti e in QUESTO link vi indirizzo al sito di Giulia, gentilissima titolare e anima di Scintilla, brand di cui vi parlerò non appena mi sarò fatta un'idea più precisa in merito.
Spero in questo articolo di avervi dato qualche informazione utile sulle tinture e sul Red Kamala, di cui ancora si parla in maniera piuttosto vaga e con consigli differenti.
Mi piacerebbe, a tal proposito, conoscere le vostre modalità di preparazione di questo prodotto, con magari le vostre esperienze in merito, e piccoli trucchetti utili per la preparazione e la stesura di hennè e prodotti simili!
secondo me è un errore tenere l'hennè più di 2-3 ore, potrebbe essere la causa della secchezza e della mancata definizione dei ricci. Le prime due ore già rilasciano gran parte del colore, oltre si rischia anche il mal di testa
RispondiEliminaIo in realtà con tutte le altre erbe tintorie ho notato che più li tenevo più il colore si intensificava, e questa secchezza mi appare a prescindere dal tempo di posa, che sia di venti minuti o che sia di intere ore.. Purtroppo a volte succede, l'hennè su alcuni tipi di capelli provoca questo, ma ti dirò che ci ho messo il cuore in pace, mi piaccio quasi più con il mio colore naturale, anche se mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di cambiare, pazienza! Di mal di testa per fortuna mai sofferto invece, a prescindere dalla posa! :)
Eliminama grazie per il suggerimento!
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RispondiEliminaSe dovessi rifare l'henné (il Jamila che hai preso è uno dei migliori, secondo me), prova a lavarlo via utilizzando solo balsamo o, ancora meglio, una crema per capelli (io uso quella della Garnier) al posto dello shampo. Altra cosa che puoi fare per idratare di più è fare l'impasto di henné con gel all'amido di mais al posto dell'acqua. :-)
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