Parliamo oggi di un argomento sulla quale spesso mi vengono poste domande alla quale non sempre ho saputo rispondere e di cui vi avevo promesso mi sarei informata da fonti più certe.
Premesso e appurato che le materie prime hanno scadenze spesso indicative, di cui abbiamo parlato in QUESTO link, cosa fare di oli che ci accorgiamo essere rancidi, o di burri che puzzano, o di qualsiasi altro prodotto che prima o dopo la data di scadenza ci pare alterato, e quindi non più adatto all'uso?
Ci fornisce valide indicazioni la Dott.ssa Vincenza Vernile, proprietaria dell' omonima azienda di materie prime. La sua mail di risposta inizia con la frase "...ti rispondiamo volentieri al quesito ambientale portandoti a conoscenza sia di ciò che è obbligo delle aziende e sia di ciò che dovrebbe essere doveroso da parte dei privati." Non posso che convenire con lei, ricordando che così come scegliamo spesso materie prime etiche e rispettose dell'ambiente anche il loro smaltimento come ultima fase deve avvenire nel modo corretto, per far si che i minuziosi criteri con la quale scegliamo non diventino vani.
Un'azienda fornitrice di materie prime ha ovviamente l'obbligo di non porre in commercio sostanze scadute. Per ogni prodotto è presente una scadenza legale ed una scadenza naturale, il cui compromesso, spiega Vincenza Vernile, viene trovato da un farmacista abilitato alle analisi chimico-farmaceutiche delle sostanze, almeno nel caso di questa azienda, che si serve appunto di un cosmetologo per questo. Vengono quindi prelevati periodicamente campioni delle sostanze anche non scadute da verificare, e vengono effettuate analisi attraverso numerosi strumenti come il rifrattometro, densimetro, alcoolometro, incubatrice, forno a muffola, piastre per conta batterica totale, lieviti e muffe. Con questi controlli è dunque possibile verificare se un prodotto o sostanza è ancora conforme alla famacopea, ovvero delle disposizioni tecniche e scientifiche su cui si basa il farmacista per verificare la conformità dei prodotti. Quando una sostanza è scaduta (cioè ha perso i titoli di conformità) finisce nei rifiuti speciali mentre i contenitori che contenevano sostanze vendute finiscono in tre distinti settori dell'isola ecologica interna all'Azienda: plastica contaminata, vetro, alluminio. Ogni 1-2 mesi queste sostanze e questi contenitori vengono ritirate da ditte del Ministero della Salute che rilasciano alla ditta il certificato di tutte le sostanze "stoccate" e dei contenitori contenitori che finiscono nello stoccaggio. Ma poichè può creare qualche legittimo dubbio sul fatto che un'azienda dichiari scaduto un suo stesso prodotto, che risulta quindi invenduto, in prossimità di qualche scadenza vengono inviati campioni di sostanze ad un ente terzo di verifica (accreditato presso il Ministero della Salute) e dopo controlli approfonditi questo può rilasciare un certificato di conformità detto di rititolazione, che prevede che se una sostanza tra produzione e scadenza aveva due anni di vita con la rititolazione acquista ancora un altro anno di integrità. Se invece la sostanza non supera i test di conformità va allo smaltimento.
Questo è quello che la dottoressa Vernile ci spiega riguardo aziende, che ovviamente hanno quantità maggior di prodotti da smaltire e procedure da seguire. Ma anche a casa nostra possiamo con poche mosse muoverci correttamente. Le materie prime scadute o comunque da eliminare vanno smaltite nell'indifferenziata non riciclabile. Per i contenitori invece molto utile è ovviamente dividerli nelle varie differenziate, inserendoli puliti (così come per qualsiasi altro rifiuto da differenziare).
Queste sono le informazioni che mi ha gentilmente fornito Vincenza Vernile, che mi sono limitata a trascrivere cambiandone la forma ma non il contenuto. La dottoressa ci informa inoltre che tramite i numero di lotto delle materie prime (per quel che riguarda ovviamente la sua azienda), può aiutarci a valutare se le sostanze in nostro possesso sono ancora conformi ed utilizzabili: vi invito comunque a scriverle anche per altri dubbi, che nonostante la grande mole di lavoro sono sempre pronti a risolvere.
Lalla